Egregio Sig. Bifani,
nell'omonimo capolavoro di George Pal da lei citato e prodotto dalla Metro Goldwyn Mayer in cui il protagonista principale, l'attore Rod Taylor, impersonava proprio un personaggio che nel romanzo era l'alter ego di Herbert George Wells, c'è un momento veramente topico che, a mio avviso, sintetizza un po' tutta la vicenda del film ed è precisamente la scena in cui Taylor/Wells dopo essersi fatto accompagnare in una sala in cui erano custoditi vecchi libri nella speranza di apprendere da essi cosa fosse successo all'umanità durante quell'immane abisso temporale, è costretto a constatare suo malgrado come la tradizione culturale e la trasmissione del sapere si fossero inaridite e spezzate nel corso del tempo perdendosi nelle brume del passato. Raccogliendo in mano i vecchi libri, di fronte a un tipico rappresentante degli Eloi, accidioso, assente, inerte, quasi inebetito, questi gli si polverizzano tra le mani, da cui il suo lapidario prorompere sconfortato: "Si, dicono tutto su di voi!.."
In questa frase c'è tutto il grande romanziere e futurologo inglese, c'è tutta la disillusione di un personaggio che l'appartenenza al socialismo umanitario della Fabian Society, rigorosamente non marxista, lo impregnava dell'idea di progresso e di evoluzione civile e culturale fino al midollo delle ossa, ancorché lontanissimo dalle velleità rivoluzionarie della tradizione ortodossa.
C'è naturalmente da chiedersi chi siano oggigiorno gli Eloi che circolano tra noi.
Sicuramente gli indifferenti, gli egoisti, i settari. Ma non solo loro..
Direi i conservatori, nel senso etimologico e naturale del termine ovviamente, coloro cioè che di fronte all'ormai improcrastinabile esigenza di aggiornare le istituzioni, si ritraggono come conigli spaventati e, minacciando di mettere bastoni tra le ruote, si attaccano a mamma Carta come a un'ultima scialuppa di salvataggio;
forse gli inconsapevoli, o forse solo provinciali, che cianciano di globalizzazione di qua e globalizzazione di là e poi non ne traggono le ovvie conseguenze sui profondi cambiamenti da apportare al modo di lavorare e di produrre in questo paese, se si vuole sperare di attutirne l'impatto devastante sul nostro sistema;
magari anche coloro che si ergono a difensori delle forze di progresso, dichiarandosi - va da sè - essi stessi progressisti, ma poi non sanno proporre altro se non le ricette un po' stantie di Susanna alla cui sottana si tengono aggrappati come pulcini attorno alla chioccia;
probabilmente coloro che pur consapevoli della necessità di riformare profondamente l'ordinamento giudiziario - e tale è spesso il loro pnsiero a telecamere spente o in privato - poi invitano a non farne niente perchè a proporle è il Cavaliere;
senz'altro i rappresentanti della stampa sdraiata, semisdraiata e in trance che, mentre al tempo del Cavaliere registravano ogni pacca, ogni cucù, ogni peto dell'Uomo di Arcore in Italia e soprattutto in Europa allo scopo di svelare una presunta ininfluenza del governo di Roma negli affari europei, ora che il vicesegretario del Pd e presidente del consiglio si è recato nelle capitali europee nell'indifferenza generale e anzi vistosamente snobbato da Zia Adolfina, adesso non parlano, non sentono e non vedono, esattamente come le classiche tre scimmiette.. E stiamo parlando solo degli "Eloi"..
Figuriamoci i Morlock!
AbeLincoln
